La Melannurca Campana è una delle varietà italiane di melo più conosciute ed apprezzate dai consumatori italiani e, non a caso, gode del riconoscimento del marchio IGP.
Luogo di origine sarebbe il territorio di Pozzuoli, l’antica Puteoli, come riporta Plinio il Vecchio (I secolo d.C.) nel suo trattato: Naturalis historia, con la denominazione di Mala Orcula in relazione al limitrofo Orco, ovvero il lago d’Averno, sede degli Inferi. Secondo un’altra ipotesi, invece, il nome deriverebbe dal verbo latino indulcare riferendosi alla modalità di maturazione.
La raccolta di questi frutti, ancora acerbi, deve iniziare intorno alla metà di settembre, onde evitare che si decompongano cadendo al suolo in quanto caduchi. Successivamente inizia la fase di maturazione detta “Arrossamento” con l’esposizione al sole per 10-15 giorni. All’ombra di teli, assorbono la luce indiretta del sole e, con dedizione e pazienza, sono periodicamente girate a mano, affinché ogni singola parte acerba possa essere arrossata. È proprio questo il processo che ne esalta le caratteristiche qualitative e conferisce quella tipicità che nessuna altra mela può vantare.
Definita la “Regina delle mele”, infatti, l’Annurca è da sempre riconosciuta per la qualità dei suoi frutti, dalla polpa croccante, acidula e succosa, nonché dalle molteplici proprietà nutrizionali. Quest’ultime, nella fattispecie, risiedono nell’apporto di vitamine (B1, B2, PP e C), minerali (potassio, calcio, ferro, fosforo, manganese) e fibra alimentare, capaci di normalizzare le funzioni intestinali e renali, regolarizzando l’alvo e la diuresi. Il suo contenuto di acido ossalico esercita un’azione protettiva sulla salute del cavo orale, proteggendo lo smalto dei denti, mentre il ferro e il potassio rafforzano i muscoli. La presenza di acidi clorogenici, dall’attività antiossidante e ipoglicemizzante e il basso indice glicemico, peraltro, la rendono ideale anche per i soggetti diabetici. Povera di proteine e lipidi, complessivamente, l’apporto calorico è molto ridotto e si aggira attorno alle 40 kcal per 100g.
Recenti studi condotti dal Dipartimento di Farmacia, dell’Università Federico II di Napoli, hanno rilevato che dai polifenoli estratti (procianidine) si riescono ad ottenere due prodotti nutraceutici (alimenti dalle proprietà terapeutiche o preventive), capaci di contrastare il colesterolo LDL in eccesso, incrementando i valori di HDL (fino al 60%), e la calvizia, senza causare effetti collaterali. D’altra parte il Dipartimento di Scienza degli Alimenti del suddetto ateneo, ha dimostrato che la Melannurca dimezza i danni ossidativi delle cellule epiteliali gastriche, grazie ai composti fenolici, riducendo il danno ossidativo prodotto dai radicali liberi.
Va ricordato che gli effetti benefici della Melannurca sono esplicabili grazie alle componenti presenti soprattutto nella buccia, per cui è consigliato consumare il frutto intero, previo lavaggio accurato. Come tutte le mele, le annurche possono essere conservate in frigo o a temperatura ambiente e, al momento dell’acquisto, devono presentare un colore rosso uniforme, indicatore di un corretto stato di maturazione. In cucina gli usi sono svariati, dalle composte alle spremute o ai decotti, indicati in particolare in caso di disturbi digestivi, così come per le ricette di dolci o per la produzione di aceto, in grado di fissare il calcio nelle ossa.
Non resta che prediligere sulle nostre tavole un prodotto peculiare del territorio di Quarto, la Melannurca, in un’ottica di corretta alimentazione, valorizzazione delle produzioni locali e della cultura del cibo di qualità.